23 gennaio 2015
7° Lezione di Mind Marketing
a cura del prof. Corrado Corradini
presso la LABA di Torbole sul Garda
#IL COLORE
Cosa nasconde questa battuta del film “Il diavolo veste Prada?”
"Miranda: Oh, ma certo, ho capito: tu pensi che questo non abbia nulla a che vedere con te. Tu apri il tuo armadio e scegli, non lo so, quel maglioncino azzurro infeltrito per esempio, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso, ma quello che non sai è che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapis, è effettivamente ceruleo, e sei anche allegramente inconsapevole del fatto che nel 2002 Oscar de la Renta ha realizzato una collezione di gonne cerulee e poi è stato Yves Saint Laurent se non sbaglio a proporre delle giacche militari color ceruleo. [...] E poi il ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni di otto diversi stilisti. Dopodiché è arrivato a poco a poco nei grandi magazzini e alla fine si è infiltrato in qualche tragico angolo casual, dove tu evidentemente l'hai pescato nel cesto delle occasioni, tuttavia quell'azzurro rappresenta milioni di dollari e innumerevoli posti di lavoro, e siamo al limite del comico quando penso che tu sia convinta di aver fatto una scelta fuori delle proposte della moda quindi, in effetti, indossi un golfino che è stato selezionato per te dalle persone qui presenti... in mezzo a una pila di roba."
Questo dialogo tra Miranda Priestly, l'influentissima direttrice della prestigiosa rivista di moda Runway e Andrea Sachs è una neo-laureata in cerca di lavoro, ma l'occasione che le capita non corrisponde esattamente alle sue aspirazioni, riassume tutti i concetti del Marketing strategico e Mind Marketing approfonditi in questi due anni con il Prof. Corrado Corradini. Riassume anche la vera importanza del colore nel marketing, quando si immettono sul mercato nuovi prodotti è cruciale considerare che nei consumatori la decisione di acquisto viene influenzata per l'1% dal suono/odore, per il 6% dal tatto e per il restante 93% dall'aspetto. Di questo 93% legato all'aspetto, ben l'85% è legato al colore, e alcuni ricercatori hanno scoperto che fino al 90% delle decisioni di impulso sull’acquisto di un prodotto possono essere condizionate dai colori. Ciò che fa la differenza sull’effetto che i singoli colori hanno su di noi, sta nel fatto che ognuno di noi ha il proprio modo di interpretare o vedere le cose, per via delle le esperienze, l’educazione, le differenze culturali, il contesto, ecc. I colori sono troppo legati alle esperienze personali per essere tradotti in sensazioni universali. Quindi detto ciò, quando noi pensiamo di avere la piena libertà di scelta quando aquistiamo qualcosa, in realtà molto tempo prima c'è gia qualcuno che lo ha scelto per noi.
Ma perchè il color ceruleo e non un'altro?
Chi è nel mondo dell'arte, deve avere la piena consapelovezza di queste cose, deve saper andare oltre, leggere attravero queste scelte, anche se non esiste la vera libertà di scelta. Ognuno di noi è instintivamente portato per un modo di comunicare, al proprio stile di vita e con il tempo farà fatica a sganciarsene, ci sentiamo attratti o respinti da una cosa e questo avviene per una segmentazione dei colori di consuegenza segmentazione emozionale.
Segmentazione = Nel linguaggio del marketing la segmentazione del mercato è la suddivisione del mercato di un bene secondo parametri di vario genere (socioeconomici, geografici, psicologici, demografici ecc.) con lo scopo di individuare gruppi di consumatori che presentano caratteristiche omogenee verso i quali indirizzare mirate strategie di marketing.
Interior be
Blog of design, interior design and marketing
giovedì 29 gennaio 2015
mercoledì 24 dicembre 2014
19 dicembre 2014
6° Lezione di Mind Marketing
a cura del prof. Corrado Corradini
presso la LABA di Torbole sul Garda
#Marketing sensoriale
Il marketing sensoriale è un tipo di marketing che attrae i cinque sensi ( per cinque sensi possiamo definire tutte le facoltà quali: vista, udito, olfatto, gusto o tatto attraverso i quali gli umani ricevono degli stimoli provenienti dall'esterno del loro corpo), essi vengono utilizzati per entrare in relazione con il consumatore a livello emozionale, generando determinati sentimenti, pensieri e opinioni che creano un immagine nella mente del consumatore. Il marketing sensoriale consiste in una serie di tecniche che hanno l'obiettivo di sedurre il consumatore, usando i suoi sensi, per influenzare di conseguenza le sue emozioni e il suo comportamento.
Oggi nel mondo del design c'è una stretta correlazione tra sentimenti, colori, forme, vibrazioni e suoni, ed esso si sta spostando sempre di più verso il marketing sensoriale, legato a tutto ciò che riguarda i sensi, quindi ogni oggetto che viene prodotto o pensato dal designer, deve seguire uno studio sensoriale indiretto prima di arrivare alla forma tattile.
Costantemente intorno a noi siamo circondati da forme, colori, odori, materiali e vibrazioni diverse, ma non tutti le colgono, le studiano, le toccano o le osservano. Questo è una parte del lavoro di noi designer, conoscere, studiare, osservare tutte queste variabili durante il progetto, che ci fanno provare delle emozioni e sensazioni diverse tra di loro. Quindi ogni colore ci da una sensazione ed ogni sensazione è legata ad un sentimento, che è legato a delle parole che ci trasmettono a sua volta dei valori. Di conseguenza ogni oggeto che tocchiamo, vediamo o sentiamo, lo associamo inconsciamente a delle parole o aggettivi, che nel marketing vengono chiamate Bad Words. Concludendo possiamo dedurre nella fase di progetto, prima il designer deve lavorare e concentrarsi sulle sensazioni e sentimenti e secondariamente sulle forme dell'oggetto.
6° Lezione di Mind Marketing
a cura del prof. Corrado Corradini
presso la LABA di Torbole sul Garda
#Marketing sensoriale
Il marketing sensoriale è un tipo di marketing che attrae i cinque sensi ( per cinque sensi possiamo definire tutte le facoltà quali: vista, udito, olfatto, gusto o tatto attraverso i quali gli umani ricevono degli stimoli provenienti dall'esterno del loro corpo), essi vengono utilizzati per entrare in relazione con il consumatore a livello emozionale, generando determinati sentimenti, pensieri e opinioni che creano un immagine nella mente del consumatore. Il marketing sensoriale consiste in una serie di tecniche che hanno l'obiettivo di sedurre il consumatore, usando i suoi sensi, per influenzare di conseguenza le sue emozioni e il suo comportamento.
Oggi nel mondo del design c'è una stretta correlazione tra sentimenti, colori, forme, vibrazioni e suoni, ed esso si sta spostando sempre di più verso il marketing sensoriale, legato a tutto ciò che riguarda i sensi, quindi ogni oggetto che viene prodotto o pensato dal designer, deve seguire uno studio sensoriale indiretto prima di arrivare alla forma tattile.
Costantemente intorno a noi siamo circondati da forme, colori, odori, materiali e vibrazioni diverse, ma non tutti le colgono, le studiano, le toccano o le osservano. Questo è una parte del lavoro di noi designer, conoscere, studiare, osservare tutte queste variabili durante il progetto, che ci fanno provare delle emozioni e sensazioni diverse tra di loro. Quindi ogni colore ci da una sensazione ed ogni sensazione è legata ad un sentimento, che è legato a delle parole che ci trasmettono a sua volta dei valori. Di conseguenza ogni oggeto che tocchiamo, vediamo o sentiamo, lo associamo inconsciamente a delle parole o aggettivi, che nel marketing vengono chiamate Bad Words. Concludendo possiamo dedurre nella fase di progetto, prima il designer deve lavorare e concentrarsi sulle sensazioni e sentimenti e secondariamente sulle forme dell'oggetto.
venerdì 21 novembre 2014
21 novembre 2014
3° Lezione di Mind Marketing
a cura del prof. Corrado Corradini
presso la LABA di Torbole sul Garda
#Linguaggi collettivi e condivisi
3° Lezione di Mind Marketing
a cura del prof. Corrado Corradini
presso la LABA di Torbole sul Garda
#Linguaggi collettivi e condivisi
In questa lezione di Mind Marketing ci siamo concentrati sulle emozioni nel marketing da un diverso punto di vista quello del linguaggio, parole, suoni, segni e simboli, perchè anche se non c'e ne rendiamo conto associamo ad ogni parola, suono, segno o simbolo, una diversa senzazione, colore o emozione.
Le nostre scelte quindi vengono trasportate da tre driver.
L'EGO è al centro di un rapporto energetico che sta alla base della comunicazione sottile, L'ENERGIA è la capacità di creare movimento, cioè l'EMPATIA che porta all'ESISTENZA.
Senza una delle 3 le altre 2 restano ferme e statiche.
1° ENERGIA
Cos'è che ci spinge?
Tutti i linguaggi e tutte le lingue si dividono per consonanti e per vocali, nell'alfabeto sanscrito sono 33 le lettere principali, come le 33 divinità indiane, perchè ogni lettera nell'alfabeto ha un suono e il suono ci spinge verso una direzione specifica. Ogni parola quindi connota una vibrazione specifica e quella vibrazione noi la colleghiamo ad un colore e ad una direzione.
Le parole, le azioni e le immagini sono tutti dei vettori energetici e la nostra mente collega insieme il segno con il significato, solo così la nostra mente si attiva e inizia a muoversi.
2° EMPATIA
Da che cosa è generata la nostra direzione?
Il secondo passaggio che ci spinge o meno è l'empatia verso il simbolo o il segno, senza l'empatia la nostra mente resta ferma, abbiamo bisogno di essa per avere una spinta energetica. La nostra mente quando si attiva, per prima cosa realizza l'immagine che ha davanti e subito dopo capisce se ha un empatia positiva o negativa, se viene attratta o respinta, se ci piace o non ci piace. L'empatia è alla base di tutta la pubblicità! Ma non tutte le persone hanno gli stessi valori, e quindi l'empatia sarà diversa per ogni singolo soggetto.
3° ESISTENZA
Come fanno due soggetti a comunicare se non hanno gli stessi linguaggi collettivi e condivisi?
In ogni società l'immagine viene percepita in modo diverso, e quindi in ogni società l'immagine viene realizzata in modo diverso, (driver psicolinguistici). Se i due soggetti non hanno in comune lo stesso linguaggio, automaticamente ci si capisce, e quindi non c'è l'empatia e neanche la condivisione. Se non c'è la condivisione il messaggio della comunicazione pubblicitaria non passa.
lunedì 17 novembre 2014
17 novembre 2014
#DreamsLab - where science and technology meet
Italia, Pisa, Palazzo della Carovana della Scuola Normale Superiore di Pisa si trova DREAMSLAB = Dedicated Research Environment for Advanced Modeling and Simulations.
A capo troviamo il prof. Vincenzo Barone con un team scientifico composto da più di 30 persone e diviso in due gruppi che lavorano insieme: Dreams3D per il sistema virtuale e HPC per la chimica computazionale e il calcolo ad alte prestazioni.
Dreams3D: si occupa della visualizzazione e della manipolazione tridimensionale di dati con una simulazione che si avvicina molto alla realtà. Il nucleo di Dreams3D è la CAVE 3D, uno spazio rivestito da schermi di proiezione in cui si visualizzano le immagini tridimensionali, composto da 3 pareti di 3x3x3 metri più pavimento retroproiettati, un sistema che permette all'utente di entrare in una realtà virtuale. La particolarità di questa visualizzazione tridimensionale è una perfetta visione reale che permette di muoversi all'interno degli oggetti visualizzati, studiarli, toccarli e modificarli.
Lo studio spazia in diversi campi, dal patrimonio culturale alla chimica, dalla chirurgia alla meccanica, dalla riabilitazione alla restaurazione.
Il gruppo HPC: ha il compito di estendere le conoscenze relative alle scienze computazionali mediante nuovi modelli tecnologici e gestisce un enorme sistema di calcolo coordinato.
DreamsLab dove la scienza e la tecnologia si incontrano!
14 novembre 2014
2°Lezione di Mind Marketing
a cura del prof. Corrado Corradini
presso la LABA di Torbole sul Garda
2°Lezione di Mind Marketing
a cura del prof. Corrado Corradini
presso la LABA di Torbole sul Garda
#l'emotività nel marketing
Quanto incide l'emotività nel marketing?
Ci sarà successo mille volte di desiderare
qualcosa fortemente, ma quel qualcosa era troppo costoso? Ma l'emozione che ci
spinge a desiderarlo riesce a farcelo vedere accessibile. Accetto l'onere pur
di avere il beneficio dell'oggetto. Siamo disposti a spendere più soldi facendo
precepitare il valore reale dell'oggetto stesso..
Compriamo emozioni non l'oggetto!
Proviamo ad osservare la curva di valore dell'acquisto per capirne di più:
Più dura l’emozione nel tempo, nella nostra
mente meno abbiamo speso, meno dura l’emozione, più abbiamo speso.
Quindi non esistono oggetti costosi, esistono
oggetti che sanno trasmettere il loro valore. Più un prodotto crea emozioni
dentro di noi, meno ai nostri occhi costerà, questo prezzo dato dall’emozione è
chiamato Emotional Price: cioè il valore percepito meno il prezzo reale, e
quindi nella mente del consumatore se l’emozione è fortissima il prezzo di un
prodotto viene visto a poco più della metà del prezzo reale.
EMOTIONAL PRICE: VALORE PERCEPITO – PREZZO REALE
Che ci porta al
PRICE SENSIVITY: SENZASIONE DI PREZZO
Ma la base che ci guida o meno all’acquisto si chiama
INTENTION TO BUY: INTENZIONE DI COMPRARE
Se l'oggetto non emoziona non lo acquisto
Alcuni dei valori che possono determinare l’EMOTIONAL PRICE sono:
GUSTO PERSONALE
REPUTAZIONE SOCIALE
MARCA
ADVERTISING - FATTORI NEGATIVI = DETERMINANO IL PREZZO EMOZIONALE
PROMOZIONI
PRESTAZIONI DEL PRODOTTO
ECC
Di conseguenza
L’EMOTIONAL PRICE
Al momento dell’acquisto
del cliente si trasforma in
PREMIUM PRICE =
PREZZO PREMIO
= Prezzo
superiore a quello di mercato. È una politica di prezzo che si basa sul
principio secondo il quale un prezzo più alto fa pensare che il prodotto offra
una migliore qualità o comunque qualcosa in più (e cioè un “premio” al cliente).
giovedì 6 novembre 2014
31 ottobre 2014
2°Lezione di Mind Marketing
a cura del prof. Corrado Corradini
presso la LABA di Torbole sul Garda
Quanto incide il fattore emotivo sull’acquisto?
Durante la seconda lezione di marketing l'argomento affrontato è stata la publicità e di come quest'ultima sia in grado di influenzare le pesone davanti allo schermo, in base alle statistiche di marketing, il 50% del target di riferimento compra un prodotto emozionale per se stesso, anche se magari deve fare dei sacrifici per averlo. Ma cosa c'è di meglio di avere una cosa bella e che pure ci emoziona? Per vendere non basta solo studiare un prodotto ma studiare un emozione, perchè alla fine si vende un emozione. Un'emozione è cio che guida da sempre l'uomo, non basta che il prodotto sia bello, funzionale, ergonomico, deve saper trasportare l'emozioni umane.
Un esempio?
Un esempio è quello dell'I-pod progettato da Steve Jobs, lui voleva creare e vendere qualcosa di emozionante da portare sempre con se, portarsi dietro le canzoni preferite, per ascoltarle in ogni momento della giornata, perchè la musica tocca il cuore delle persone e allora compriamo un emozione non solo un oggetto.
La #pubblicità usa lo stesso sistema, trasmette emozioni e valori tramite dei canali di comunicazioni. La comunicazione pubblicitaria trasmette dei valori palesi e nascosti, intriganti. Di solito punta sul sesso, il più potente lato pubblicitario utilizzato dalla maggior parte dei brand. E la donna è sempre presente in tutto cio... Ma di questo ne parlerò dopo.
Ma quanto vale tutto questo?
Il valore del mercato pubblicitario nel 2013 era di circa 2 miliardi di euro. Esso vale per la maggior parte dalla tv, dai quotidiani, dalla radio e internet che sono i padroni della pubblicità. Nel panorama mondiale, Internet continua ad essere il mezzo con la crescita più rapida ma rimane ancora un player di piccole dimensioni. Internet, è cresciuto del 32,4 % nel 2013 ma con una quota del 4,5% della spesa complessiva disponibile. l contrario la televisione è cresciuta solo del 4,3% , ma resta il colosso quando si tratta di spesa pubblicitaria, accaparrandosi quasi il 58 % degli investimenti del mercato. Male agli altri comparti, radio, giornali, riviste e cinema visti dall’analisi ricerca sono in netto declino.
E noi cosa siamo per la pubblicità?
Noi per la pubblicità siamo come un 'campo vuoto' ( zona in cui ci si può muovere liberamente)o come un cerchio (è il miglior campo per muoversi, esso è alla base di tutto, perchè nel cerchio ci sono tutti gli equilibri immaginabili, e nel centro di esso si trova la nostra coscienza. ) in cui essa si può muovere liberamente senza ostacoli di nessun tipo, la nostra mente per i pubblicitari è un campo vuoto.
Quindi qualsiasi cosa ascoltiamo, sentiamo, vediamo ci da un input ed esso genera movimento nella nostra mente, ci decentra e ci fa cambiare idea.
Mi piace, non mi piace, non posso, posso?
Il concetto di dualità, di mi piace e non mi piace, è alla base delle scelte dell'uomo, se scegliamo che ci piace di consuegenza seguono delle condizioni: posso? non posso?
Ed il messaggio pubblicitario ci spinge verso una scelta. Qualisiasi cosa facciamo durante la giornata noi stiamo scegliendo!
Siete sicuri di avere scelto? O è stata la pubblicità ad indurci? Siamo noi che scegliamo?
La vera unica scelta potrebbe essere scegliere di stare fuori dal mondo delle scelte.
Oppure dobbiamo determinare il nostro punto di scelta, perchè è da ciò che dipende la nostra libertà!
Riprendiamo il discorso, la pubblicità trasmette emozioni e valori tramite dei canali di comunicazioni. La comunicazione pubblicitaria trasmette dei valori palesi e nascosti, intriganti. Di solito punta sul sesso, il più potente lato pubblicitario utilizzato dalla maggior parte dei brand. E la donna è sempre presente in tutto cio... E’ provato che la figura femminile faciliti la vendita, la donna infatti viene sempre inserita negli spot per attirare l’attenzione sia dell’uomo ma anche quello della donna.
Nella pubblicità non c'è nulla di piu peccaminoso di un immagine che dice tutto e non dice nulla.. infatti in tutte le vie di comunicazione:
Osserviamo 10 spot differenti, così constatiamo come la figura femminile oltre ad essere pilastro portante per le pubblicità, assuma diverse ruoli nella pubblicità:
2°Lezione di Mind Marketing
a cura del prof. Corrado Corradini
presso la LABA di Torbole sul Garda
#Marketing pubblicitario
'la comunicazione è il prodotto'
Quanto incide il fattore emotivo sull’acquisto?
Durante la seconda lezione di marketing l'argomento affrontato è stata la publicità e di come quest'ultima sia in grado di influenzare le pesone davanti allo schermo, in base alle statistiche di marketing, il 50% del target di riferimento compra un prodotto emozionale per se stesso, anche se magari deve fare dei sacrifici per averlo. Ma cosa c'è di meglio di avere una cosa bella e che pure ci emoziona? Per vendere non basta solo studiare un prodotto ma studiare un emozione, perchè alla fine si vende un emozione. Un'emozione è cio che guida da sempre l'uomo, non basta che il prodotto sia bello, funzionale, ergonomico, deve saper trasportare l'emozioni umane.
Un esempio?
Un esempio è quello dell'I-pod progettato da Steve Jobs, lui voleva creare e vendere qualcosa di emozionante da portare sempre con se, portarsi dietro le canzoni preferite, per ascoltarle in ogni momento della giornata, perchè la musica tocca il cuore delle persone e allora compriamo un emozione non solo un oggetto.
La #pubblicità usa lo stesso sistema, trasmette emozioni e valori tramite dei canali di comunicazioni. La comunicazione pubblicitaria trasmette dei valori palesi e nascosti, intriganti. Di solito punta sul sesso, il più potente lato pubblicitario utilizzato dalla maggior parte dei brand. E la donna è sempre presente in tutto cio... Ma di questo ne parlerò dopo.
Ma quanto vale tutto questo?
Il valore del mercato pubblicitario nel 2013 era di circa 2 miliardi di euro. Esso vale per la maggior parte dalla tv, dai quotidiani, dalla radio e internet che sono i padroni della pubblicità. Nel panorama mondiale, Internet continua ad essere il mezzo con la crescita più rapida ma rimane ancora un player di piccole dimensioni. Internet, è cresciuto del 32,4 % nel 2013 ma con una quota del 4,5% della spesa complessiva disponibile. l contrario la televisione è cresciuta solo del 4,3% , ma resta il colosso quando si tratta di spesa pubblicitaria, accaparrandosi quasi il 58 % degli investimenti del mercato. Male agli altri comparti, radio, giornali, riviste e cinema visti dall’analisi ricerca sono in netto declino.
E noi cosa siamo per la pubblicità?
Noi per la pubblicità siamo come un 'campo vuoto' ( zona in cui ci si può muovere liberamente)o come un cerchio (è il miglior campo per muoversi, esso è alla base di tutto, perchè nel cerchio ci sono tutti gli equilibri immaginabili, e nel centro di esso si trova la nostra coscienza. ) in cui essa si può muovere liberamente senza ostacoli di nessun tipo, la nostra mente per i pubblicitari è un campo vuoto.
Quindi qualsiasi cosa ascoltiamo, sentiamo, vediamo ci da un input ed esso genera movimento nella nostra mente, ci decentra e ci fa cambiare idea.
Mi piace, non mi piace, non posso, posso?
Il concetto di dualità, di mi piace e non mi piace, è alla base delle scelte dell'uomo, se scegliamo che ci piace di consuegenza seguono delle condizioni: posso? non posso?
Ed il messaggio pubblicitario ci spinge verso una scelta. Qualisiasi cosa facciamo durante la giornata noi stiamo scegliendo!
Siete sicuri di avere scelto? O è stata la pubblicità ad indurci? Siamo noi che scegliamo?
La vera unica scelta potrebbe essere scegliere di stare fuori dal mondo delle scelte.
Oppure dobbiamo determinare il nostro punto di scelta, perchè è da ciò che dipende la nostra libertà!
La pubblicità e la figura femminile
Riprendiamo il discorso, la pubblicità trasmette emozioni e valori tramite dei canali di comunicazioni. La comunicazione pubblicitaria trasmette dei valori palesi e nascosti, intriganti. Di solito punta sul sesso, il più potente lato pubblicitario utilizzato dalla maggior parte dei brand. E la donna è sempre presente in tutto cio... E’ provato che la figura femminile faciliti la vendita, la donna infatti viene sempre inserita negli spot per attirare l’attenzione sia dell’uomo ma anche quello della donna.
Nella pubblicità non c'è nulla di piu peccaminoso di un immagine che dice tutto e non dice nulla.. infatti in tutte le vie di comunicazione:
“Gli uomini agiscono, le donne appaiono.
Gli uomini guardano le donne.
Le donne guardano se stesse mentre sono guardate.
Questo determina non solamente la maggior parte delle relazioni fra uomini e donne ma
anche il rapporto delle donne con se stesse.
L’osservatore della donna è maschile; l’osservata femminile.
Così lei si trasforma in oggetto.
Più specificatamente in oggetto di visione.”
Osserviamo 10 spot differenti, così constatiamo come la figura femminile oltre ad essere pilastro portante per le pubblicità, assuma diverse ruoli nella pubblicità:
martedì 4 febbraio 2014
CONCLUSIONI DI FINE CORSO
23 gennaio 2014
11° ed ultima lezione di Marketing strategico tenuta presso Libera Accademia di Belle Arti LABA di Torbole
A cura del professore Corrado Corradini.
Il marketing strategico insegna a cogliere le occasioni, ma prima analizzarle, mai intraprendere un azione senza aver prima fatto delle analisi, si rischia l'insuccesso.
Il marketing strategico mi ha insegnato a pianificare ed organizzarmi per raggiungere i miei obiettivi, seguendo questi punti.. che possono essere applicati sia alla persona che all'azienda.
domenica 19 gennaio 2014
POSIZIONAMENTO
16 Gennaio 2014
10° lezione di Marketing strategico affrontiamo per la prima volta il POSIZIONAMENTO e andiamo a capire di cosa si tratta tenuta presso Libera Accademia di Belle Arti LABA di Torbole
Il POSIZIONAMENTO è il modo in cui un prodotto trova collocazione nella mente del potenziale consumatore.
Il Marketing Strategico è composto da operazioni o punti di posizionamento, creati per posizionarsi nel mercato, chiamato Flusso di Posizionamento:
10° lezione di Marketing strategico affrontiamo per la prima volta il POSIZIONAMENTO e andiamo a capire di cosa si tratta tenuta presso Libera Accademia di Belle Arti LABA di Torbole
A cura del professore Corrado Corradini.
- È un vantaggio rilevante per il consumatore target (nel marketing risponde alla domanda "a chi devo vendere?") e differenziante dai vantaggi offerti da altri prodotti o servizi della stessa categoria. In base alla posizione mentale che si vuole andare a occupare, si definirà il prodotto e le altre variabili del marketing mix.
- Tutto il marketing strategico è una strategia di posizionamento, esso si basa sul concetto di attratività, sulla soddisfazione di un desiderio per mezzo dei valori, immagini che attirino un target.
- Il Posizionamento è considerato come il processo per creare un'immagine nella mente del target. Questa immagine viene creata per far sì che un potenziale cliente possa associare dei valori a un prodotto, un brand, un'organizzazione. Ad esempio, associare a una marca di biscotti l'idea di famiglia, di calore, di genuinità.
Il Marketing Strategico è composto da operazioni o punti di posizionamento, creati per posizionarsi nel mercato, chiamato Flusso di Posizionamento:
- I tratti distintivi, mi permettono di generare una reputazione,serve a valorizzare ciò che gli altri non hanno, e quindi la reputazione sale, e così sviluppo degli influencer.
- Azioni di comunicazione sugli influencer (media) per amplificare la propagazione dei valori.
- Per mezzo degli influencer, la propagazione si indirizza verso l'audience come target di riferimento.
- L'audience è prevalentemente formata da un target identitario che garantisce l'efficacia di vendita.
- Verifica del modello di business, del piano di vendita.
- Feedback sulla strategia e potenziamento.
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